Avere un conto corrente, apparentemente, sembra non essere un problema. In realtà lo può diventare quando ci ritroviamo a pagare tasse e oneri su di esso.
Ne sono diverse e di vario tipo: tasse da pagare, gli oneri della banca, limiti entro il quale chiudere il conto, che vanno pagati anche questi. Tu lo sapevi quante tasse sono? Ma ce ne è una alla quale devi fare particolare attenzione.
Sono davvero pochi i contribuenti che conoscono il vero costo di un conto corrente e, molto spesso, anche avendolo aperto, si trovano “queste voci da pagare” senza conoscerne nemmeno la loro entità.
Conto corrente: le tasse su di esso
Quando hai un conto corrente, sai che su di esso ci sono delle tasse e delle imposte da pagare? Una domanda senza senso o comunque, un qualcosa che tutti coloro che ne posseggono uno dovrebbero saperne la risposta. In realtà, non è così: ci sono delle voci alle quali non si fa molto caso, anche se sono importanti.
Sono le “spese” vere e proprie di un conto corrente. Il conto non è solo come una sorta di deposito dove prendere o prelevare denaro, perché ci sono delle spese che servono proprio per mantenerlo, anche se non facciamo movimenti su di esso. Possibile? A quanto pare sì. Vediamo insieme di cosa si tratta.
È necessario fare anche attenzione a che tipologia di conto corrente abbiamo o vogliamo aprire perché le tasse risultano essere diverse. Partiamo dal fatto che aprire un conto corrente ha un costo pari a zero, se attivati mediante i canali internet della banca. Quando invece si va in filiale, il costo di apertura del conto è, di base, 15€ (sempre a seconda della tipologia di conto che si apre).
L’imposta di giacenza oltre i 5000€
Ma ci sono altre spese, definiamole secondarie, che un utente deve conoscere, come ad esempio il canone annuale (che, di solito, supera i 10€ annui), o anche il costo per poter effettuare un prelievo (che va da 1 a 3 € a commissione). O ancora il costo per un bonifico, che può arrivare anche a 5€.
Ciò che però ci pesa di più sono proprio le tasse sul nostro conto corrente. Ce ne è una, lo dicevamo all’inizio, che pesa più di tutti e ci fa fare continuamente conti su conti, per evitare che ciò che abbiamo depositato non superi una certa cifra. Infatti, per tutti i conti con una giacenza media sopra i 5.000 euro, c’è l’imposta di giacenza annua che è di 34,20€.
C’è qualcosa che possiamo fare per non pagarla? Una delle ipotesi potrebbe essere che, se il nostro conto supera questa cifra, prelevare il di più e depositarli, magari, su di un conto postale, o investirli in altre attività fruttifere. Ma se non si può, la tassa va pagata. Come viene addebitata? Due sono le modalità, anche se possono variare da banca a banca: o alla data di chiusura del conto corrente, oppure al 31 dicembre di ogni anno.